blocco periferico
tossina botulinica

Ultime stime indicano che la cefalea colpisce circa l’11% della popolazione, maggiormente rappresentata nel sesso femminile, risulta essere la prima causa di visita medica e di astensione dal lavoro. Si dividono in cefalee primarie e secondarie, le prime ancora da cause poco conosciute, le seconde sono esito di patologie note. Le cefalee primarie includono, l’emicrania, la cefalea tensiva e la cefalea a grappolo. La cefalea tensiva è la più comune. Le basi fisiologiche e i meccanismi che contribuiscono al problema sono poco conosciuti, a oggi sembra che i vasi sanguigni non agiscano con una vasodilatazione ( come si pensava prima) ma giochino un ruolo fondamentale nel rilascio e nella risposta a numerosi mediatori chimici (grow factor, citochine, adenosine ecc…) basandosi sui modelli più recenti, sembra che il rilascio di CGRP da parte del nervo trigemino abbia un ruolo fondamentale, nella fase dolorosa, e  nel mediare la risposta infiammatoria, questo mediatore liberato dai neuroni, attiva a sua volta le cellule dei vasi sanguigni, determinando così una comunicazione bidirezionale tra il sistema vascolare ed il sistema nervoso. In molti pazienti che soffrono di cefalea è facile trovare la presenza di punti dolorosi a livello del volto e della volta cranica. Queste zone periferiche sembra giochino ruoli importanti nell’evoluzione  della cefalea, e nel rilascio di mediatori. La presentazione clinica è generalmente  composta da una prima fase chiamata prodromica,  caratterizzata da sintomi aspecifici (voglie, sbadigli,irritabilità, tristezza, fatica, torcicollo ecc..) che precedono l’attacco da 2 a 48 ore prima, nel 20-30% dei casi segue la fase con aurea, poi c’è la fase dolorosa che tipicamente parte da un lato si presenta pulsante e può essere associata a nausea e vomito, le aree da dove inizia questa fase sono usualmente indicati come trigger point e la localizzazione degli stessi risulta di fondamentale importanza per un piano di trattamento. Una storia dettagliata degli attacchi associata a un dettagliato esame clinico della testa e del collo sono  spesso sufficienti per determinare i trigger point. Il trattamento può essere di tipo abortivo, basato su l’utilizzo di analgesici ecc…, può essere di tipo preventivo, tra cui risulta efficace l’utilizzo di tossina botulinica infiltrata in diverse regioni anatomiche codificate. Oppure si possono effettuare i blocchi nervosi periferici con anestetico locale (lidocaina) associata o no a corticosteroidi. Il blocco viene effettuato anche in fase dolorosa. Se efficace l’utilizzo della terpia infiltrativa locoregionale può aiutare il paziente a ridurre l’utilizzo di farmaci analgesici  migliorando  controllo della cefalea

 

                                                                                                                                                    Dr Massimiliano Manfredi