La cefalea muscolo tensiva sec. protocollo Guyuron

La cefalea è la prima causa di ricorso a visita medica, maggiormente rappresentata nel sesso femminile, sembra che colpisca circa l’11% della popolazione. Le basi fisiologiche e i meccanismi che contribuiscono allo sviluppo della problematica sono poco conosciuti. Nei modelli attuali sembra che il nervo trigemino giochi un ruolo fondamentale nel rilascio di un mediatore chimico importante nella fase dolorosa. B. Guyuron,  uno dei più conosciuti chirurghi plastici nel mondo,  nel corso della sua professione, osservò che in molti casi, a seguito di lifting fronto temporali, le pazienti , che ne soffrivano, riferivano un netto miglioramento della cefalea. Questa situazione spinse B.G ad eseguire approfonditi studi fino a che, mise appunto un metodo, codificando il trattamento chirurgico della cefalea (Guyuron B. Surgical management of migraine headache. In: Achauer BM, Eriksson E, Guyuron B, Coleman JJ III, Russel RC, Vander Kolk CA, eds Plastic Surgery: Indications, Operations, and Outcomes. St Louis, Mo: Mosby: 2000:281-291). Oggi il metodo si avvale di circa 18 anni di risultati e di studi. Il razionale si basa semplicemente sul silenziare i punti trigger periferici  della cefalea o dell’emicrania che sono tipicamente presenti e nella maggior parte dei casi,  sono, la zona fronto orbitaria e la zona occipitale, e in alcuni casi si associano anche le regioni  auricolo temporali e quelle naso-mascellari. In queste regioni anatomiche, i rami nervosi periferici del nervo trigemino, sembrano essere compressi in stretti passaggi muscolo tendinei che, in alcuni casi, per motivi ancora sconosciuti, mandano messaggi scorretti di infiammazione attivando così il circolo vizioso dell’attacco cefalgico-emicranico. dopo aver eseguito una RMN e una valutazione neurologica per escludere cause secondarie della cefalea, si passa alla determinazione dei punti trigger, questi ultimi possono essere dapprima silenziati con blocchi nervosi effettuati con infiltrazioni di anestetici locali, in seguito si può passare alla tossina botulinica per avere un’effetto più duraturo, ed infine si possono eseguire trattamenti chirurgici di decompressione nervosa per silenziare definitivamente i punti trigger.